Cappotto termico, come deliberare i lavori in condominio. La realizzazione del cappotto termico in condominio può andare incontro a degli ostacoli. In generale, prima di approvare i lavori, è necessario essere consci dell’impatto che l’intervento avrà sull’edificio e sulle singole abitazioni.

Per evitare contrattempi, è necessario seguire degli step, come indicato dal Tribunale di Roma con la sentenza 17997/2020.

Cappotto termico, gli step da seguire in condominio

I giudici hanno spiegato che, prima di approvare i lavori, è necessario condurre uno studio di fattibilità, dal quale potrebbe emergere che gli spessori del cappotto possono diminuire l’area calpestabile di balconi e spazi comuni, incidendo sulla sfera patrimoniale di alcuni condòmini.

In alcuni casi, per semplificare l’iter dell’approvazione, l’assemblea condominiale può nominare un consiglio ristretto di condòmini, col compito di comparare i preventivi e selezionare le offerte.

Le decisioni del consiglio ristretto, per essere valide e vincolanti per tutti i condòmini devono essere votate e approvate da tutta l’assemblea condominiale.

Cappotto termico in condominio, il caso

Nel caso esaminato dal Tribunale, la decisione di realizzare il cappotto termico è stata dichiarata nulla perché deliberata solo dal consiglio ristretto di condòmini, senza prevedere l’obbligo di sottoporre tale decisione all’assemblea condominiale.

A sollevare il caso sono stati alcuni condòmini che sarebbero stati danneggiati dalla realizzazione del cappotto termico. Il cappotto avrebbe infatti creato degli ingombri, riducendo lo spazio dei loro balconi.

Il problema degli spessori sarebbe emerso dallo studio di fattibilità, che invece non era stato effettuato perché il consiglio dei condòmini aveva deliberato sulla base di un capitolato precedente, che non prevedeva la realizzazione del cappotto termico, cui erano state aggiunte delle lavorazioni.

L’installazione del cappotto termico è uno degli interventi trainanti che dà diritto al Superbonus 110%.

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