Superbonus 110%, proroga per unifamiliari e sblocco cessione dei crediti.

Le continue comunicazioni di stop all’acquisto dei crediti da parte degli istituti bancari hanno finito per paralizzare il settore e vanificare gli effetti positivi finora registrati dal Superbonus e dai bonus edilizi, con migliaia di imprese che finanziariamente rischiano di essere spazzate via.

Crisi Superbonus 110%, le richieste di ASSISTAL

Ad affermarlo è Assistal, che è tornata a parlare della crisi del Superbonus 110% a nome di tutta la filiera termoidraulica, dalla fabbricazione e distribuzione alla progettazione fino alla costruzione e installazione di impianti (AiCARR, ANGAISA, ASSISTAL, Assoclima, Assotermica, CNA Installazione Impianti, Confartigianato), chiedendo di sbloccare le cessioni dei crediti e prorogare di sei mesi i cantieri del superbonus già attivi sulle unità familiari.

In un comunicato, si ribadisce a nome di tutti i Presidenti delle associazioni come il contrasto agli illeciti, infatti, non possa trasformarsi in un freno totale per l’intero settore, provocando conseguenze drammatiche a tutti i livelli:

  • per le imprese che non riusciranno a monetizzare i bonus acquisiti;
  • per i tassi di occupazione, che diminuiranno drasticamente;
  • per la strategia di riqualificazione del parco immobiliare, che verrà fortemente compromessa.

Proprio per l’importanza che i bonus stanno avendo nel percorso di riqualificazione del parco immobiliare esistente, particolarmente obsoleto ed energivoro, è necessario ed urgente intervenire sullo sblocco delle cessioni dei crediti generati dai bonus fiscali che, diversamente, rischia di compromettere la sopravvivenza delle imprese.

Inoltre, quanto disposto recentemente con la proroga della scadenza per il 30% dei lavori dal 30 giugno al 30 settembre 2022, a parere di Assistal non sarebbe una soluzione sufficiente: con la stessa urgenza con cui bisogna sbloccare i crediti, è necessario infatti prorogare di almeno 6 mesi il termine del 30 settembre 2022 per il completamento del 30% dei lavori nei cantieri già attivi sulle unifamiliari che accedono al superbonus 110%, per rimediare alle difficoltà esogene di approvvigionamento dei materiali che rischiano di bloccare i cantieri, impedire il completamento delle opere ed originare inevitabili contenziosi.

Al riguardo, l’associazione ricorda anche che gli edifici unifamiliari rappresentano, secondo l’ultimo rapporto Enea di maggio, oltre il 50% di quelli interessati dagli interventi di riqualificazione energetica finanziati dal superbonus 110%, con una fetta di mercato rilevante anche in ordine al numero di imprese e operatori coinvolti.

 

lavoripubblici