Superbonus, allo studio riduzione dell’aliquota e diversificazione in base al reddito

Un’aliquota non più del 110% ma compresa tra il 60% e il 70%, un orizzonte temporale più lungo, una agevolazione diversificata in base al reddito del beneficiario o al tipo di immobile – prima casa (non di lusso) o seconda casa -.

Sarebbero queste, secondo fonti interne al partito riportate dall’Ansa, alcune delle opzioni su cui Fratelli d’Italia sta ragionando per riordinare i bonus edilizi per la riqualificazione energetica e sismica degli edifici.

“Il Superbonus nasceva da un obiettivo nobile – ha detto la leader di FdI Giorgia Meloni -. Ma la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio”. In ogni caso la sua attenzione sarà anche per gli “esodati del 110%”, cioè le aziende “lasciate in ginocchio” dalla stretta Draghi, solo perché “avevano fatto il loro lavoro e seguito le indicazioni dello Stato”.

Nei programmi elettorali del centrodestra i bonus edilizi erano oggetto di revisione: Fratelli d’Italia citava genericamente l’efficientamento energetico, lasciando intravedere la volontà di intervenire sugli incentivi fiscali per i lavori edili. Forza Italia proponeva la razionalizzazione e la semplificazione delle norme sui bonus edilizi, mentre la Lega ha inserito tra i suoi obiettivi la stabilizzazione degli ecobonus per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare privato.

Pare che l’obiettivo del centrodestra sia andare verso il bonus unico unificando le aliquote dei diversi bonus edilizi e scegliendone una tra il 60 e il 70%.

Ricordiamo che, a legislazione vigente, per abitazioni unifamiliari, unità funzionalmente indipendenti e con accesso autonomo, il superbonus 110% è scaduto il 30 giugno 2022; solo chi, al 30 settembre 2022 ha dimostrato di aver completamente al 30 settembre 2022 ha dimostrato di aver completato almeno il 30% dei lavori, può fruire del bonus fino al 31 dicembre 2022.

Invece, per i condòmini e per gli immobili da 2 a 4 unità posseduti da un unico proprietario, il bonus sarà del 110% fino al 2023 e poi scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025.

 

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