Superbonus, cessione del credito e mercato edilizio: le richieste degli architetti romani

Superbonus, cessione del credito, un quadro normativo e fiscale più stabile e chiaro: sono questi i contenuti principali dell’audizione, presso la 6° Commissione Finanze del Senato, dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia (OAR) che è stata appunto l’occasione per fare il punto sui bonus edilizi e sul blocco dei crediti d’imposta.

Superbonus, cessione del credito e il futuro dei bonus edilizi: l’audizione di OAR al Senato

A intervenire sono stati il presidente Alessandro Panci e il tesoriere Antonio Marco Alcaro, che hanno introdotto le proprie proposte facendo un sintetico bilancio di questi 30 mesi di Superbonus 110%, anche per comprendere quanto fatto e quale possa essere il futuro della misura.

Gli architetti romani hanno evidenziato alcuni numeri particolarmente significativi tra cui:

  • 19 variazioni normative tra Leggi e Decreti;
  • 5 Provvedimenti attuativi;
  • 23 Provvedimenti dell’Agenzia delle Entrate (5 Guide Fiscali, 6 Circolari applicative, 12 provvedimenti del Direttore);
  • 231 Risposte a interpelli della Direzione Centrale;
  • 359.440 interventi (48.087 condomini, 208.622 edifici unifamiliari, 102.725 unità immobiliari Indipendenti);
  • 62,4 miliardi di euro in detrazioni, di cui circa due terzi non sono coperti attualmente da impegni di bilancio, a cui si aggiungono circa altri 40 miliardi di euro di altri bonus.

Secondo OAR, i dati evidenziano una serie di problematiche importanti e urgenti da risolvere, per porre fine a una situazione divenuta ormai insostenibile per professionisti, imprese e cittadini. Sicuramente impossibile non guardare ai cassetti fiscali pieni: forti problemi di liquidità sono lamentati dal 75% delle imprese e almeno 60.000 professionisti tecnici si ritrovano con crediti bloccati, per un importo che supera il miliardo di euro.

La richiesta di un nuovo quadro normativo

L’impianto normativo sui bonus edilizi ha drogato il mercato, creando delle bolle speculative: per gli architetti romani diventa sempre più indispensabile e urgente un nuovo quadro normativo per rilanciare il settore in maniera stabile e duratura. La proposta è quella di una nuova legge quadro, con il coinvolgimento degli Ordini professionali, che abbia un orizzonte temporale di 10/15 anni e che non sia soggetta a cambiamenti continui, come avvenuto in questi mesi, mantenendo la conformità̀ urbanistica, accelerando il processo di digitalizzazione degli Archivi degli uffici tecnici dei Comuni.

Si tratta di scelte strutturali rese ancor più necessarie nell’attesa del quadro che si verrà a delineare con l’approvazione delle direttive UE sulla riqualificazione del patrimonio edilizio degli Stati membri.

Correttivi sulle detrazioni e sul mercato edilizio

OAR propone una nuova legge che preveda, a sostituzione del 110%, delle aliquote scalate con percentuale di detrazione variabile dal 50% al 80%, con particolare riferimento alle prime case:

  • rivedendo i massimali di spesa e il numero di unità immobiliari;
  • valutando la creazione di un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti per anticipazioni a tassi agevolati;
  • adottando iniziative incentivanti per il mercato edilizio con meccanismi diversi dallo sconto in fattura.

OAR lo definisce come “un passo necessario e più equo per concentrare le risorse disponibili dove è più utile, per dare priorità a quegli immobili realmente ‘vissuti’ e che necessitano di interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica e della sicurezza, non favorendo speculazioni da General Contractor che hanno interessi opposti al cittadino e allo Stato”.

Le proposte per la cessione del credito

Altro aspetto fondamentale è la rivisitazione del meccanismo della cessione del credito. Per OAR è necessario privilegiare le detrazioni tramite f24 del credito d’imposta detraibile senza particolari restrizioni e paletti, consentendo di frazionare gli importi oltre che le annualità e semplificando le verifiche documentali, promuovendo accordi tra Governo, ABI, Cassa Depositi e Prestiti, Poste italiane, organizzazioni imprenditoriali per accelerare e facilitare la circolazione dei crediti di imposta.

Tre le condizioni indispensabili per scongiurare la lievitazione dei prezzi, normalizzare il mercato e limitare le truffe:

  • partecipazione del cittadino alla spesa, con un’aliquota variabile dal 20% al 50%;
  • orizzonte normativo lungo (10/15 anni senza modifiche continue);
  • facilitazione del meccanismo di compensazione del credito e/o cessione.

Infine, un altro strumento per scongiurare i rischi di speculazione immobiliare potrebbe essere la formulazione di penalizzazioni per chi rivende l’immobile oggetto delle detrazioni entro 5 anni dall’intervento. “Questi passi sono necessari per normalizzare un mercato impazzito, in balìa di una bolla speculativa senza precedenti”.

E infine un appello a trovare una via d’uscita “urgente e inderogabile”, alle migliaia di cessioni di cittadini, professionisti e imprese, rimaste incagliate da quasi un anno.

 

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